Oncoematologia pediatrica: cosa significa e di cosa si occupa

La patologia tumorale nel bambino (leucemie, linfomi e tumori solidi) colpisce 1 bambino ogni 650 entro i 15 anni di età. Ogni anno ci sono 120-140 nuovi casi per milione di bambini sotto i 15 anni. Questo significa che ogni anno in Italia si ammalano di tumore o leucemia circa 1700 bambini, circa 5 bambini ogni giorno. Questi numeri sono, purtroppo, in leggera crescita, anno dopo anno.

medico di oncoematologia pediatrica
medico di oncoematologia pediatrica

Le terapie oncologiche

Le leucemie dell’età pediatrica hanno oggi un’elevata possibilità di guarigione (fino al 90% per le forme più comuni di leucemia linfatica acuta) grazie a protocolli di chemioterapia internazionale. In alcuni casi, in relazione alle modalità di presentazione, alla presenza di particolari alterazioni molecolari correlate con maggior aggressività della malattia, alla non risposta alla terapia di prima linea, può essere necessario ricorrere al trapianto di midollo per ottenere la remissione completa della malattia. Queste terapie, applicabili anche ad alcuni specifiche tipologie di patologie oncologiche pediatriche, rappresentano indubbiamente il futuro nei trattamenti oncologici.

Oncologia pediatrica: l’importanza della diagnosi

Una precoce e accurata diagnosi è fondamentale per scegliere ed iniziare la terapia, che è specifica per ogni tipo tumorale. La sensibilizzazione e l’aggiornamento dei medici di base nel riconoscere da determinati sintomi la possibilità che ci possa essere una patologia oncologica in atto, e nel sapere dove riferire il piccolo paziente, è necessario per anticipare la diagnosi ed iniziare presto la terapia.

Alcuni strumenti moderni come l’ecotomografia, la risonanza magnetica nucleare (RMN) e la Tomografia assiale computerizzata (TAC) si sono dimostrati essenziali per l’iter diagnostico. Le nuove tecniche di valutazione istopatologica delle cellule del tumore, con l’impiego di indagini citogenetiche e biomolecolari, permettono di identificare, nell’ambito di uno stesso tipo di tumore, dei sottogruppi a diverso comportamento biologico, la cui identificazione consente di attuare una terapia sempre più mirata ed efficace.

Fin dal momento della fondazione, la onlus oncoematologia pediatrica ASEOP sostiene le attività del Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena, tramite l’acquisto di macchinari, attrezzature e strumentazioni mediche, interventi periodici di ristrutturazione rifacimento degli ambienti e istituzione e finanziamento di borse di studio e programmi di formazione per il personale medico e infermieristico volti a fare del centro di Modena un polo di eccellenza universalmente riconosciuto nel trattamento dei tumori e delle leucemie in età pediatrica.

strumenti di diagnosi oncoematologia pediatrica

Le terapie oncologiche

Le terapie sono combinazioni, secondo il tipo tumorale, di chemioterapia, chirurgia e radioterapia, a cui è stata aggiunta negli ultimi anni la possibilità di trapianto di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche da sangue periferico e da cordone ombelicale.

Tutte queste terapie sono raggruppate in un disegno terapeutico specifico per ogni bambino chiamato “protocollo”.

Scopri le terapie

La chirurgia mantiene un ruolo fondamentale nella terapia dei tumori pediatrici, anche se oggi è inserita in protocolli di cura in cui è associata alla chemioterapia e, a seconda del caso, alla radioterapia. Ciò consente al paziente di arrivare all'intervento quando il volume del tumore è già stato ridotto per effetto della chemioterapia +/- radioterapia, con maggiori possibilità di una asportazione completa e minore necessità di interventi demolitivi su organi e tessuti vitali. Nei sarcomi ossei, ad esempio, interventi di amputazione di arti sono sempre più rari, ed è spesso possibile la ricostruzione della parte mancante e la ripresa della funzionalità dell'arto.

Guarire un tumore

Le percentuali di guarigione dei tumori nei bambini, nel mondo progredito, variano secondo la patologia, arrivando al 90 % per alcune forme, mentre per altre le percentuali sono molto più basse. Una intensa attività di ricerca per queste forme resistenti alle terapie è in atto in tutto il mondo e l’Italia partecipa in pieno a questa attività.

Cosa significa guarire?

Una percentuale molto elevata di bambini sopravviventi a 5 anni dalla diagnosi, e ancora più elevata tra i bambini sopravviventi a 10 anni, non si ammala più del tumore che è stato curato e questi bambini possono essere dichiarati “guariti”. “Guarito” significa che si ha la stessa probabilità di riammalarsi della malattia di quella della popolazione normale (cioè quasi nessuno, essendo queste malattie rare). Significa che la malattia pregressa è scomparsa e il bambino può riprendere la sua vita normale.

Possono rimanere degli esiti delle terapie, come, ad esempio, una amputazione per la terapia chirurgica, o la sterilità per certi tipi di radioterapia, o un problema cardiaco per qualche chemioterapico. I giovani guariti devono assumere la responsabilità di sottoporsi a controlli regolari per evidenziare precocemente eventuali effetti a lunga distanza. Come per tutti, a maggior ragione per un soggetto guarito da un tumore da bambino è indicato uno stile di vita “sano” (evitare fumo, alcolici, eccessi alimentari).

Come fare una donazione a Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Modena

È possibile contribuire concretamente e supportare le attività quotidiane del Reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Modena effettuando donazioni solidali a favore di Aseop o scegliendo di destinare all’Associazione il proprio cinque per mille in sede di dichiarazione dei redditi.

pazienti del reparto di oncoematologia pediatrica

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